Pubblicata la norma che dà il via al piano Transizione 5.0, cosa dice?
Il piano Transizione 5.0 è finalmente una realtà, ma cosa significa per le imprese italiane? Questo nuovo incentivo, parte del decreto-legge che stabilisce “Ulteriori disposizioni urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza”, è stato approvato dal Governo per favorire l’innovazione e la transizione verso un’economia più verde e sostenibile.
Chi Può Beneficiare dell’Incentivo
Tutte le imprese che effettuano nuovi investimenti in strutture produttive per progetti di innovazione che riducono i consumi energetici possono accedere al piano Transizione 5.0, indipendentemente dalla forma giuridica, settore o dimensione.
Beni Strumentali Ammessi
Gli investimenti devono riguardare beni strumentali materiali e immateriali elencati negli allegati A e B del piano Transizione 4.0 e devono essere interconnessi al sistema aziendale di gestione della produzione o alla rete di fornitura.
All’allegato B, relativo ai beni immateriali, si aggiungono:
- software, i sistemi, le piattaforme o le applicazioni per l’intelligenza degli impianti che garantiscono il monitoraggio continuo e la visualizzazione dei consumi energetici e dell’energia autoprodotta e autoconsumata, o introducono meccanismi di efficienza energetica, attraverso la raccolta e l’elaborazione dei dati anche provenienti dalla sensoristica IoT di campo (Energy Dashboarding);
- software relativi alla gestione di impresa se acquistati unitamente ai software, ai sistemi o alle piattaforme di cui alla lettera a).
Riduzione dei Consumi Energetici
Per ottenere l’incentivo, è necessario conseguire una riduzione dei consumi energetici pari almeno al 3% dei consumi energetici della struttura produttiva o al 5% dei consumi energetici dei processi interessati dall’investimento.
Pannelli Fotovoltaici e Autoconsumo Energetico
Il piano include incentivi anche per l’installazione di pannelli fotovoltaici e sistemi per l’autoconsumo e l’autoproduzione di energia. Le risorse sono suddivise in tre linee: beni strumentali (3.780 milioni), autoconsumo e autoproduzione (1.890 milioni), e formazione (630 milioni).
Per quanto riguarda autoconsumo e autoproduzione, in primis è importante sottolineare che questi investimenti devono comunque far parte di un progetto di innovazione che preveda l’acquisto di beni strumentali di valore superiore ai 40.000 euro.
Per quanto riguarda i moduli fotovoltaici, l’incentivo è limitato ai soli pannelli prodotti negli Stati membri dell’Unione europea con efficienza pari ad almeno il 21,5%. La maggiorazione prevista è del:
- 120% per i moduli fotovoltaici con celle, prodotti negli Stati membri dell’Unione europea con un’efficienza a livello di cella almeno pari al 23,5%
- 140% per i moduli prodotti negli Stati membri dell’Unione europea composti da celle bifacciali ad eterogiunzione di silicio o tandem prodotte nell’Unione europea con un’efficienza di cella almeno pari al 24%
Formazione
Come previsto, le spese per la formazione del personale sono ammesse se rientrano nell’ambito dell’utilizzo dei beni strumentali oggetti del credito, nel limite del 10% degli investimenti effettuati nei beni strumentali, fino a un massimo di 300 mila euro. Si aggiunge un dettaglio: le spese devono inoltre essere necessariamente erogate da soggetti esterni individuati con decreto del Ministro delle imprese e del made in Italy.
Aliquote e Maggiorazioni
Le aliquote del credito d’imposta variano in base alla riduzione dei consumi energetici raggiunta, come discusso in un precedente articolo, in breve:
efficienza energetica: dal 3% al 6% sul bene dal 5% al 10% sul processo | efficienza energetica: dal 6% al 10% sul bene dal 10% al 15% sul processo | efficienza energetica: oltre 10% sul bene oltre 15% sul processo | |
Valore del bene: fino a 2,5 Mio | + 15% | + 20% | + 25% |
Valore del bene: da 2,5 Mio a 10 Mio | + 5% | + 10% | + 15% |
Valore del bene: da 10 Mio a 50 Mio | + 0% | + 5% | + 10% |
Oneri Documentali e Controlli
Le imprese devono rispettare specifiche obblighi documentali e possono essere soggette a controlli da parte del Ministero delle imprese e del made in Italy per verificare la corretta applicazione della normativa.
Sicuramente saranno necessarie:
- una certificazione ex ante
- una comunicazione ex ante al Ministero delle Imprese e del Made in Italy
- una certificazione ex post
- una comunicazione ex post al Ministero delle imprese e del made in Italy
- una certificazione a cura del revisore dei conti, del tutto simile a quella prevista per R&S e per la quale, le imprese non obbligate per legge alla revisione legale dei conti potranno aggiungere € 5.000 al credito.
Per le PMI sarà possibile ottenere, in aggiunta al credito, un rimborso delle spese di certificazione fino ad un massimo di 10.000 €.
Procedure di Fruizione e Tempistiche
L’accesso all’incentivo avviene tramite compensazione tramite F24 presentato all’Agenzia delle entrate, ma la fruizione non è automatica. È necessario attendere il provvedimento di concessione da parte del Ministero delle imprese e del made in Italy. In questo modo potrebbe essere necessaria un’ulteriore attesa, ma si avranno più certezza sull’erogazione del credito e sulla disponibilità delle risorse.
Cumulabilità e Recapture
Il credito d’imposta Transizione 5.0 è cumulabile con altri incentivi ma soggetto a specifiche limitazioni. È previsto il meccanismo del Recapture nel caso di cessione dei beni agevolati o mancato esercizio dell’opzione per il riscatto.
Prossimo Decreto Attuativo
Molte delle disposizioni dettagliate del piano Transizione 5.0 verranno definite nel decreto attuativo che dovrà essere emanato entro 30 giorni dall’entrata in vigore del decreto-legge. Abbiamo già visto come spesso queste tempistiche non vengano rispettate, ma ci auguriamo che l’attesa sia breve.
Conclusioni
Il piano Transizione 5.0 rappresenta un’opportunità importante per le imprese italiane di investire in innovazione e sostenibilità energetica. È fondamentale comprendere i dettagli della normativa e rispettare gli obblighi documentali per beneficiare appieno dell’incentivo. Finply è il partner ideale perché, per sua natura, converge in sé la maggior parte delle necessità del cliente:
- la costruzione di un progetto di efficientamento energetico che parta da una Diagnosi Energetica low impact, ovvero per niente invasiva per il cliente
- l’esperienza pluriennale nella certificazione dei crediti d’imposta per BS, secondo le modalità previste dal piano Industria 4.0, per la quale aveva già previsto, ad ulteriore tutela dei clienti, la valutazione di un revisore legale
- la fornitura di impianti fotovoltaici chiavi in mano
- la costruzione di un percorso di formazione erogato attraverso un partner accreditato presso il Ministero
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