I beni immateriali 4.0, come i software di controllo o le piattaforme di gestione, rappresentano uno dei pilastri della trasformazione digitale delle imprese. Negli ultimi anni, gli investimenti in beni immateriali sono stati incentivati tramite il credito d’imposta per beni strumentali, offrendo alle imprese opportunità per innovare e migliorare la propria competitività. Tuttavia, con l’introduzione della Transizione 5.0, sono state apportate modifiche significative alle normative, richiedendo una maggiore attenzione da parte delle aziende che vogliono beneficiare degli incentivi.
Cosa sono i beni immateriali 4.0?
I beni immateriali 4.0 includono strumenti e tecnologie digitali che favoriscono l’automazione e la connessione tra macchinari e processi aziendali. Si tratta di asset non tangibili, ma cruciali per la innovazione tecnologica 4.0, come software, sistemi di analisi dei dati, e piattaforme per la gestione integrata delle attività produttive.
Il ruolo dei software 4.0 nella trasformazione digitale
I software 4.0 svolgono un ruolo fondamentale nella digitalizzazione delle imprese, consentendo:
- L’automazione dei processi produttivi.
- La raccolta e l’analisi in tempo reale dei dati.
- L’ottimizzazione delle risorse aziendali.
Un esempio sono i sistemi MES (Manufacturing Execution Systems), che integrano la gestione della produzione con altre aree aziendali.
Credito d’imposta per beni strumentali: opportunità per il 2025
Per il 2025, i beni immateriali non possono più beneficiare degli incentivi previsti dal Piano Industria 4.0, a seguito dell’emendamento incluso nella legge di bilancio. Tuttavia, è possibile accedere al credito d’imposta per beni strumentali della Transizione 5.0, purché siano parte di un progetto di efficientamento energetico. Questa modifica sottolinea l’importanza di includere i beni immateriali in strategie aziendali più ampie.
Panoramica del credito d’imposta per beni strumentali
Il credito d’imposta per beni strumentali incentiva le aziende che investono in tecnologie 4.0 che producono un efficientamento energetico, offrendo aliquote agevolate per gli investimenti qualificati. È importante pianificare attentamente, poiché le risorse disponibili per questa misura sono limitate.
Beni immateriali 4.0 ammessi al credito d’imposta
I beni immateriali ammissibili al credito d’imposta includono:
- Software, sistemi e system integration, piattaforme e applicazioni, sistemi di gestione della supply chain finalizzata al drop shipping nell’e-commerce;
- Software e servizi digitali per la fruizione immersiva, interattiva e partecipativa, ricostruzioni 3D, realtà aumentata;
- Software, piattaforme e applicazioni per la gestione e il coordinamento della logistica con elevate caratteristiche di integrazione delle attività di servizio.
- Software per il monitoraggio e la gestione dell’energia.
Novità e scadenze per gli investimenti 4.0 nel 2025
Per assicurarsi il credito le imprese devono tenere conto delle scadenze: per accedere agli incentivi, i beni devono essere installati ed interconnessi entro i termini stabiliti.
Ad oggi il termine ultimo è il 31 dicembre 2025, anche se si attende la conferma di una proroga ad aprile 2026.
Bonus 5.0: come beneficiare degli incentivi per i beni immateriali
Il Bonus 5.0 rappresenta un’evoluzione rispetto al precedente Piano 4.0, con un focus su innovazione e sostenibilità. Le imprese possono accedere a incentivi anche per i beni immateriali, se integrati in progetti che contribuiscono al risparmio energetico o se i beni immateriali favoriscono direttamente un efficientamento che sia almeno pari al 3% sulla struttura produttiva o al 5% sul processo interessato dall’investimento.
Requisiti per accedere al Bonus 5.0
Per ottenere il Bonus 5.0, è necessario:
- Dimostrare che i beni immateriali (e/o materiali) contribuiscono all’efficienza energetica aziendale.
- Presentare una relazione tecnica che attesti l’idoneità del progetto.
- Inviare tre comunicazioni al GSE.
Procedura di richiesta e documentazione necessaria
La procedura per accedere al credito d’imposta 5.0 prevede l’invio di tre distinte comunicazioni al GSE, per l’invio delle quali è necessaria:
- La raccolta della documentazione tecnica e fiscale
- La predisposizione di una relazione tecnica che certifichi i benefici del progetto
- L’ottenimento di tre certificazioni, due che attestino la riduzione dei consumi energetici e una a cura di un revisore legale
- L’invio delle richieste tramite una piattaforma digitale
Finply si occupa di tutto l’iter per il cliente, seguendo ogni fase e spesso agendo direttamente su sua delega.
Investire in beni immateriali 4.0 è ancora possibile nel 2025, ma solo per progetti inclusi nel piano di Transizione 5.0.
Contatta Finply per ricevere assistenza nella gestione degli investimenti 4.0 e nella richiesta del credito d’imposta.